“Superbonus: l’impatto da 1,8 miliardi di spesa pubblica. Analisi della CGIA di Mestre”

Superbonus, ulteriori 1,8 miliardi di spesa pubblica. Analisi della CGIA di Mestre

di GIOVANNI ROSSI (da Il Sole 24 Ore)

Nonostante il recente ridimensionamento al 65%, il Superbonus continua a impattare sul bilancio dello Stato. Nel primo trimestre di quest’anno, la spesa pubblica legata a questa detrazione è aumentata di 1,8 miliardi di euro, portando il totale a 126 miliardi. Questi dati emergono dall’analisi condotta dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre. Sebbene l’utilizzo del bonus stia diminuendo, i costi continuano a salire a causa del nuovo quadro normativo. Tuttavia, a partire dal 2026, salvo proroghe, il Superbonus dovrebbe essere eliminato. Sia la Banca d’Italia che la Corte dei conti hanno sollevato dubbi sull’efficacia della misura, nonostante i benefici in termini di PIL, occupazione e risparmio energetico. Nel biennio 2021-2022, il Superbonus ha generato una crescita economica tra l’1,4% e il 2,6%, ma ha anche causato alcune distorsioni nel mercato.

Alcuni interventi, eseguiti in fretta, potrebbero rivelarsi inadeguati nel lungo periodo. Inoltre, l’aumento dei prezzi dovuto al Superbonus ha influenzato anche gli appalti pubblici, con molte opere che hanno subito ritardi o sospensioni per adeguare i costi contrattuali, mettendo in difficoltà la Pubblica Amministrazione. Nel primo trimestre di quest’anno, le regioni con la maggiore spesa sono state Lombardia (+301,6 milioni), Veneto (+87,6 milioni) e Toscana (+19,3 milioni). Al contrario, Liguria, Basilicata e Friuli Venezia Giulia hanno utilizzato il bonus in misura minore. Finora, sono stati ristrutturati circa 600mila edifici, corrispondenti al 5,2% del patrimonio residenziale italiano complessivo. Il costo medio per intervento è di 270mila euro, con le regioni settentrionali che hanno beneficiato di più, mentre il Sud è rimasto indietro. Il Veneto è in testa per numero di interventi (65.000), seguito da Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana. Le regioni con meno interventi sono Sicilia, Calabria e Sardegna.

* Articolo completo pubblicato su Il Sole 24 Ore del 30 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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