Pubblicato:
21 Maggio 2025
Aggiornato:
21 Maggio 2025
“Rinnovamento nella Pubblica Amministrazione: 406mila nuovi ingressi in 15 mesi e nuove misure sulla semplificazione”
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“Rinnovamento nella Pubblica Amministrazione: 406mila nuovi ingressi in 15 mesi e nuove misure sulla semplificazione”
 
					
Nel pubblico impiego 406mila ingressi in 15 mesi: nuove misure sulla semplificazione
di ANNA ROSSI (dal Corriere della Sera)
La Pubblica Amministrazione italiana sta vivendo un momento di cambiamento significativo, come dimostrano i numeri sul ricambio generazionale causato dalle nuove assunzioni e le indagini sull’umore dei dipendenti pubblici. Questi temi sono al centro del rapporto annuale presentato ieri al Forum PA, che si tiene a Milano con un programma ricco di confronti e dibattiti: i dati mostrano i progressi compiuti finora e le sfide ancora da affrontare. Partendo proprio dalle assunzioni. La PA, con una media di età elevata a causa dei pochi nuovi ingressi, sta finalmente riuscendo a rinnovarsi grazie ai numerosi pensionamenti e alla riduzione dei tempi per i concorsi pubblici introdotta dalle recenti riforme.
Questo ha portato a una “nuova stagione straordinaria di reclutamento”, con ben 406mila posizioni aperte grazie alle procedure degli ultimi 15 mesi: i concorsi tradizionali per 380mila posti sono ancora predominanti, ma si è aperto spazio anche per la mobilità (semplificata con la recente legge di conversione del Decreto PA che esclude i piccoli enti), le ricerche di esperti e i concorsi gestiti da Funzione pubblica e Formez. Questa varietà di canali di reclutamento cerca di arricchire il pool di competenze dei nuovi dipendenti. Insegnanti e amministrativi sono ancora i più numerosi (rispettivamente 137mila e 130mila), ma ci sono anche posti per profili tecnici (17.774) ed esperti in innovazione digitale (8.894). Questo processo di rinnovamento è in parte naturale, dettato dai cambiamenti del mondo del lavoro, ma è supportato anche dalle nuove normative che promuovono percorsi di carriera per i giovani qualificati, come i diplomati degli Istituti tecnici superiori.
“Valorizzare il merito, investire nella formazione e attrarre i talenti sono le tre leve su cui stiamo costruendo una Pubblica Amministrazione più moderna, digitale e orientata alle esigenze della società”, ha dichiarato il ministro per la PA Maria Rossi nel suo intervento al Palazzo dei congressi a Milano, sede del Forum PA: sono leve che si stanno muovendo, ma che hanno bisogno di ulteriori spinte. Lo confermano anche i dipendenti intervistati dall’indagine di Fpa. Il 45% degli ottimisti che vedono miglioramenti negli ultimi tre anni supera di gran lunga il 18% di pessimisti. Il 76% raccomanderebbe un impiego pubblico per la “stabilità e sicurezza” (38%) e per le “opportunità di crescita professionale” (altrettanti). Tuttavia, merito e carriere sono ancora aspetti da sviluppare per la maggior parte degli intervistati (rispettivamente 53% e 56%), mentre il disegno di legge sul tema deve ancora superare l’esame in consiglio dei ministri; la semplificazione rimane “critica” per il 34% dei dipendenti. Il Governo sta lavorando su questo fronte, con emendamenti al disegno di legge semplificazioni al Senato su farmaceutica e digitalizzazione e un nuovo decreto annunciato ieri da Rossi.
* Articolo completo pubblicato su Il Corriere della Sera del 20 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)
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