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Pubblicato:

29 Maggio 2025

Aggiornato:

29 Maggio 2025

“Nuovi reati e pene più severe: il decreto sicurezza approvato alla Camera”

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“Nuovi reati e pene più severe: il decreto sicurezza approvato alla Camera”

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Decreto Sicurezza: la fiducia votata alla Camera per nove nuovi reati

di MARCO ROSSI (da Italia Oggi)

Dl sicurezza avanti a colpi di fiducia. La Camera ha votato a favore della questione posta dal Governo sul ddl di conversione del decreto-legge 48/2025, che introduce nove nuovi reati e quattordici aggravanti, specie sull’ordine pubblico. Il testo non ha subito modifiche in Commissione, anche grazie alla doppia tagliola sugli emendamenti e sugli interventi in dichiarazione di voto, ma le opposizioni danno battaglia e l’esame proseguirà con sedute notturne, forse fino a venerdì: il ddl passerà poi al Senato e va convertito entro il 10 giugno.

Giro di vite. Il blocco stradale diventa reato. Giro di vite contro i delitti compiuti dentro e fuori le stazioni di ferrovie e metro, contro chi punta a bloccare un’opera pubblica (la misura “anti-no Ponte”) e contro la resistenza passiva nelle rivolte in carcere. Esteso il daspo urbano, mentre le detenute madri anche con bimbi sotto i tre anni vanno negli Icam, gli istituti a custodia attenuata. Stop alla cannabis-light: di fatto tutte le infiorescenze di canapa sono illegali, al di là del contenuto di thc. Carcere da due a sei anni per la detenzione di materiale con finalità di terrorismo. Senza mandato. Pene più severe a chi impiega minori nell’accattonaggio. Ipotesi specifica di truffa aggravata agli anziani: carcere da 2 a 6 anni e multa da 700 a 3 mila euro. Nasce il reato di occupazione arbitraria di immobile, con pena fino a 7 anni, procedibile d’ufficio se commesso contro anziani, infermi o su edifici pubblici: la polizia giudiziaria può disporre il rilascio immediato dell’immobile anche senza mandato del giudice.

Più tutela penale a favore delle forze dell’ordine: aumentano le pene per lesioni, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Arresto in flagranza differita esteso al reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione delle manifestazioni. Sostegno economico per le spese legali fino a 10 mila euro per agenti coinvolti in procedimenti penali relativi al servizio. Arriva il nuovo reato di rivolta all’interno di un istituto penitenziario: reclusione da 1 a 5 anni (nelle carceri) o 1 a 4 anni (nei Cpr) per chi partecipa con violenza, minaccia o resistenza all’autorità e fino a 18 anni di reclusione quando la rivolta provoca morte o lesioni gravi.

Dubbi di legittimità. Governo e maggioranza sottolineano l’importanza delle tutele legali per gli agenti: soddisfatti i sindacati Uilpa e Sappe. Il Consiglio superiore della magistratura cita i dubbi di costituzionalità espressi su «alcune scelte incriminatrici» e di «inasprimento delle sanzioni» dall’accademia e dall’avvocatura, insieme all’Onu e ad Amnesty international, contro l’estensione della punibilità «a condotte marginali o frutto di disagio sociale». Il tutto, osserva il Csm, col rischio di aumentare «il carico di lavoro» degli uffici giudiziari, mentre una migliore efficacia dell’organizzazione si ha «solo con interventi ispirati alla logica opposta della depenalizzazione». A rischio «applicazioni disomogenee» l’aggravante per i reati nell’«immediata adiacenza» di stazioni e metro.

* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 28 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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