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Pubblicato:

29 Maggio 2025

Aggiornato:

29 Maggio 2025

“La firma digitale nei Comuni: come richiederla e adottarla secondo le nuove disposizioni”

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“La firma digitale nei Comuni: come richiederla e adottarla secondo le nuove disposizioni”

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Oltre 450 Comuni adottano la firma digitale: le nuove modalità di richiesta

La circolare n. 48 del 16 maggio 2025, emessa dalla Direzione Centrale per i Servizi Demografici del DAIT (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali) stabilisce le procedure per l’attuazione dell’Archivio Nazionale informatizzato dei registri dello Stato Civile (ANSC). Al centro di questa disposizione, la richiesta e l’emissione di firme elettroniche remote agli ufficiali dello stato civile, un passaggio fondamentale per la firma digitale degli atti demografici.

Dalla fase di test alla realizzazione della firma digitale

Dopo una fase iniziale di test che coinvolgeva solo 10 Comuni, a partire dal 31 ottobre 2023 tutti i Comuni possono aderire all’ANSC previo un periodo di “adozione controllata” per monitorare l’integrazione del digitale nelle procedure operative. Attualmente, sono 450 i Comuni italiani che hanno implementato gli atti di Stato Civile in modalità esclusivamente digitale, con un trend in costante crescita.
In particolare, il sistema mira a preparare i cittadini a firmare tramite SPID o in modalità analogica. L’atto richiede la controfirma digitale remota dell’ufficiale di Stato Civile, che riceverà gratuitamente i dispositivi di firma elettronica.

Procedura per la richiesta dei dispositivi di firma elettronica

La circolare n.48 fornisce indicazioni su come i Comuni devono richiedere i dispositivi di firma elettronica remota per implementare il progetto dell’ANSC regolato dal decreto del Ministero dell’Interno del 18 ottobre 2022, che rende operativo il principio stabilito dall’articolo 62 del decreto legislativo 7/3/2005 n. 82. Durante la fase sperimentale, i Comuni hanno potuto utilizzare i fondi del PNRR per facilitare la transizione al digitale.
La richiesta dei dispositivi coinvolge l’amministrazione, in particolare il sindaco che dovrà inserire i dati sensibili dei ufficiali dello Stato Civile nella Web Application. Successivamente, gli amministratori locali della sicurezza o direttamente il sindaco dovranno installare il certificato di postazione per ciascun ufficiale che richiede il dispositivo di firma remota.
Gli ufficiali dovranno creare una password temporanea inviata al numero di telefono fornito o richiedere un dispositivo fisico dalla Prefettura, dove un operatore designato sarà responsabile di tutti i dispositivi fisici e delle password.
Entro tre mesi, gli ufficiali potranno ritirare i dispositivi presso la Prefettura.

Il Ministero dell’Interno rilascerà una nuova circolare che concederà alle amministrazioni comunali 18 mesi di tempo per adottare a livello nazionale un sistema completamente analogico.

PER SAPERNE DI PIÙ:

>> SD Podcast a cura dell’esperto Alessandro Francioni.

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