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Pubblicato:

28 Maggio 2025

Aggiornato:

28 Maggio 2025

“Generazioni a confronto: investimenti sui giovani per una migliore qualità della vita”

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“Generazioni a confronto: investimenti sui giovani per una migliore qualità della vita”

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Qualità della vita, investimenti sui giovani per un’alleanza tra generazioni

di ANNA ROSSI e MARCO BIANCHI (dal Corriere della Sera)

Investire sui giovani è fondamentale per ristabilire un equilibrio tra le generazioni. Un recente studio sulla Qualità della vita condotto dal Corriere della Sera ha evidenziato le differenze territoriali legate al declino demografico. Le regioni del Nord Est e dell’Emilia Romagna si distinguono per offrire maggiori opportunità e servizi attrattivi per i giovani. Qui la popolazione tra i 18 e i 35 anni non diminuisce.
«Non sorprende che le regioni con i migliori indicatori di Qualità della vita siano quelle con una presenza significativa di giovani», ha sottolineato Laura Rossi, docente all’Università Bocconi. I giovani sono il futuro del Paese e devono essere al centro degli investimenti per garantire uno sviluppo sostenibile. «L’allungamento della vita – ha aggiunto Rossi – richiede una nuova interpretazione delle fasi della vita, con strumenti che favoriscano il benessere».

La presenza di servizi fa la differenza tra i vari territori. «Le regioni con servizi efficienti registrano indicatori elevati. Tuttavia, è necessario che qualcuno fornisca questi servizi. I lavori sociali e di assistenza non sono adeguatamente valorizzati. E non risultano attraenti per i giovani». Le fragilità coinvolgono tutte e tre le generazioni. «Ogni giorno – ha dichiarato Maria Bianchi, responsabile di un’associazione di volontariato – sempre più famiglie si rivolgono a noi, soprattutto quelle con minori che faticano ad affrontare le spese sanitarie. Questo, insieme alla precarietà lavorativa e alla mancanza di servizi, genera forti disuguaglianze. Per i giovani sembra difficile scalare socialmente, mentre per gli anziani il problema principale è la solitudine».

Concentrarsi sui giovani, secondo Luca Ferrari, docente all’Università di Milano, significa adottare politiche che li motivino a rimanere sul territorio, come ad esempio il modello tedesco Ausbildung, in cui gli studenti alternano studio in aula a un lavoro retribuito in azienda, ottenendo al termine un diploma e una certificazione professionale. «Si tratta di una situazione vantaggiosa per entrambe le parti: i giovani acquisiscono esperienza riconosciuta dalle imprese e le aziende hanno a disposizione risorse formate pronte a contribuire alla crescita aziendale».

* Articolo completo pubblicato su Il Corriere della Sera del 27 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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