Divieto per i dipendenti pubblici: la sentenza della Corte dei conti per garantire la trasparenza e l’imparzialità
La deliberazione del 21 maggio 2025 n. 83 della Corte dei conti (Sezione di controllo per la Toscana) ha confermato il divieto assoluto per i dipendenti pubblici di assumere incarichi extraistituzionali presso società a fini di lucro, anche se gratuiti e con rimborso spese. Questa decisione si basa sull’art. 60 del d.P.R. 3/1957, che vieta ai dipendenti pubblici di ricoprire ruoli in enti commerciali per evitare conflitti di interesse e garantire la neutralità dell’azione amministrativa.
La Corte ha sottolineato che assegnare incarichi di presidente in società per azioni a dipendenti pubblici costituisce una grave violazione, con il rischio di causare un danno erariale. Anche se il dipendente ottiene un’autorizzazione formale, rimane comunque responsabile delle conseguenze di tale violazione.
Questa linea giurisprudenziale consolidata mira a preservare l’integrità e l’imparzialità dell’amministrazione pubblica, evitando situazioni che possano compromettere la trasparenza e l’efficienza delle istituzioni. È importante che i dipendenti pubblici rispettino rigorosamente questo divieto per garantire la corretta gestione delle risorse pubbliche e la fiducia dei cittadini nell’apparato statale.


