Pubblicato:
30 Maggio 2025
Aggiornato:
30 Maggio 2025
“Autovelox abusivi: il business delle multe stradali in Italia”
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“Autovelox abusivi: il business delle multe stradali in Italia”
 
					
Gli autovelox abusivi sono delle sanguisughe
di MARCO ROSSI (da La Stampa)
La Corte Suprema ha più volte annullato le contravvenzioni stradali legate all’uso di autovelox non omologati, ma per molti comuni italiani questo strumento è diventato una vera miniera d’oro. Come si suol dire, il denaro non ha odore. Gli Enti locali, infatti, nel 2024 hanno incassato oltre 1,7 miliardi di euro da multe stradali, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. È forse questo il motivo principale per cui in Italia sono installati circa 8 mila autovelox, un record europeo. E non è un caso se le entrate da contravvenzioni spesso rappresentano una percentuale significativa delle entrate dei comuni, arrivando in alcuni casi al 20%: in testa alla classifica ci sono comuni come Milano (204 milioni di euro nel 2024), Roma (145,8 milioni), Firenze (61,6 milioni) e Torino (61,2 milioni). Firenze ha registrato una multa pro capite di 170 euro nel 2024, la più alta tra i capoluoghi di provincia, seguita da Milano (149,10 euro). A livello regionale, la Liguria ha il valore pro capite più alto (40,1 euro per residente), seguita da Toscana (34,9 euro) e Lombardia (32,3 euro). Al Sud, Regioni come Molise (4,9 euro pro capite) e Calabria (8,9 euro) registrano incassi molto inferiori, probabilmente a causa di una minore densità di controlli o di difficoltà nella riscossione.
Tuttavia, già nel 2024 la Corte Suprema aveva stabilito che le multe per eccesso di velocità basate sulle foto degli autovelox non omologati sono nulle, in quanto vi è una differenza fondamentale tra approvazione e omologazione. Diverse sentenze hanno confermato che l’approvazione è un atto amministrativo del ministero e dei comuni, basato sul rispetto di requisiti tecnici, mentre l’omologazione riguarda il corretto funzionamento dell’autovelox stesso. Il caos attuale ha origine nel lontano 1992, con l’introduzione dell’art. 142 del codice della strada che richiede l’approvazione e l’omologazione degli autovelox. Il problema è che da allora non sono mai stati emanati i decreti attuativi, quindi non è chiaro chi debba occuparsi dell’omologazione. Questo ha portato a una diffusa illegalità nell’uso di questi strumenti. Tuttavia, le multe continuano ad essere emesse e pagate, anche perché gli automobilisti disposti a presentare ricorso sono una minoranza esigua.
* Articolo completo pubblicato su La Stampa del 28 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)
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