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Pubblicato:

21 Maggio 2025

Aggiornato:

21 Maggio 2025

“Appalti pubblici in Italia: il 98% degli affidamenti senza gara. Crollano i lavori del 39%”

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“Appalti pubblici in Italia: il 98% degli affidamenti senza gara. Crollano i lavori del 39%”

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Appalti, affidamenti senza gara al 98%. Crollano i lavori (-39%)

di FLAVIA LANDOLFI (dal Sole 24 Ore)

Un dato preoccupante è stato reso noto dal presidente di ANAC Giuseppe Busia durante la presentazione della Relazione annuale 2024 alla Camera dei deputati: il 98% degli affidamenti per servizi e forniture è avvenuto senza gara. Questo dato include anche gli affidamenti sotto i 40mila euro, evidenziando un mercato sempre più chiuso. Per quanto riguarda i lavori, la situazione è leggermente migliore ma comunque il 50% è stato affidato direttamente senza gare: su 62.160 bandi dell’anno scorso, ben 32.553 sono stati affidati senza procedura competitiva.

La relazione di ANAC disegna un quadro del mercato degli appalti in Italia, evidenziando una lieve flessione (-4,1%) con un totale di 271,8 miliardi di euro di procedure: la maggior parte di questa cifra è destinata alle forniture, che superano i 116 miliardi di euro (+18,9%), seguite dai servizi che superano i 94 miliardi (+10,1%) e infine dai lavori, che registrano una flessione del -38,9% portando il totale a 61 miliardi di euro. Il 2024 ha visto una diminuzione di 39 miliardi di euro con la scomparsa di 8mila procedure dal mercato, principalmente a causa del boom del Pnrr. Tuttavia, il cambiamento delle regole con il nuovo Codice ha reso le stazioni appaltanti più caute nell’effettuare nuove gare, influenzando negativamente il settore dei lavori.

ANAC segnala un’allarme per le procedure sempre più parcellizzate: la concorrenza è in declino e il mercato si sta chiudendo sempre di più. Questa situazione ha ripercussioni sulle casse pubbliche e sulla trasparenza delle offerte. Secondo l’autorità, è necessario aprire il mercato, garantire trasparenza e pubblicità, e tutto ciò può essere facilitato dalla digitalizzazione. Inoltre, viene evidenziata la necessità di evitare progetti datati che limitano la concorrenza e vincolano le future realizzazioni.

Busia mette in fila i fenomeni illegali o di opacità nel settore degli appalti pubblici: dai conflitti di interesse all’indebolimento delle garanzie amministrative. La relazione evidenzia anche un aumento delle violazioni delle norme sulla salute e sicurezza nei cantieri, con un incremento del 43% rispetto al 2023 e dell’87% rispetto al 2022. I rischi maggiori derivano dai subappalti, con ripercussioni negative su tutta la filiera e in particolare sui lavoratori.

* Articolo integrale pubblicato su Il Sole 24 Ore del 21 maggio 2025 (In collaborazione con Mimesi s.r.l)

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